Sulla mia scrittura
di Lina Mangiacapre (Nemesi)
Ecco il senso della mia scrittura: trasmutare il rumore prendere luce con dei segni magici, attraversare l’Averno dare forma allo spirito;
strappare alla testa i pensieri costringere i mostri a prendere luce segnare territori di logiche sibilline inventare un nuovo concetto in cui
l'immagine sia riconoscibile una mitosofia androgina in cui le amazzoni riprendono le loro armi e ritrovino le proprie radici.
E fiumi di poesie erano scaturiti da me mentre attraversavo il continente donna.
E gli psicoanalisti mescolano il traditore al tradito confondendo con vittima carnefice del sadomaso.
Il tradimento è ciò che un'amazzone non può compiere e un eroe non può accettare e una bambina non può capire.
Una categoria base del fare politica tra uomini non può diventare la condizione psicologica profonda dell’essere.
Fare politica per una donna vuol dire ritrovare il luogo dell’infanzia dove la parola ha il peso della verità e la battaglia il senso della lealtà,
di una relazione privilegiata, perduta nella nebbia dell’amore per l’uomo. Troppi buchi neri sulla nostra sete di luce girare un film impressionare
il mondo con il proprio sguardo rendere visibile motore ciak azione un pianoforte le mie mani ritrovano quelle note danzano
nel liquido amniotico della mia nascita. Stop.
Addio! Alla prossima immagine da rubare alla camera oscura del tempo e proiettare nel grande occhio vuoto dello spazio. Non è solo un film.
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