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Lina Mangiacapre il 9/11/1993, da Roma, scritto e inviato all'allora Assessore alla Cultura e Istruzione della Regione Campania.


PER UNA CITTA’ VINCENTE di Lina Mangiacapre(Nemesi)

+ Lo spettacolo e la cultura non sono il superfluo ma sono l’identità di un popolo e il suo orgoglio;e Napoli ne ha fatto nel tempo la sua forza di lotta contro ogni forma si sopruso e di colonizzazione. La musica,il cinema,il teatro … tutte queste forme in crisi in tutta Italia,devono proprio da Napoli,capitale naturale storica della creatività, prendere l’energia per combattere l’inergia, l'abbandono vergognoso in cui le hanno ridotte, costringendo all’emarginazione e disoccupazione talenti riconosciuti nel mondo.

Non si può continuare ad affermare di fare politica e lasciare accadere simili catastrofi:la fuga dei cervelli,il silenzio sulla creazione,cancella Paesi e Continenti. Il silenzio degli artisti significa la colonizzazione totale. Una legge sul Cinema, mai approvata, ha lentamente e inesorabilmente portato ad accentuare l'invasione del mercato italiano; l'industria cinematografica americana totalmente inospitale “per ragioni di lingua” ha invaso il nostro mercato, senza trovare alcuna barriera ma favorita da un esperto doppiaggio. I doppiatori, unici superstiti, continuano a lavorare in un panorama di disoccupazione e disperazione. Il Teatro coinvolto più da interessi di contributi e tasse e versamenti e borderò che alla ricerca e creazione, versa in una crisi non certo inferiore a quella del cinema. L’unica consolazione è che i teatri non sono invasi da produzioni e compagnie straniere, ma in questo caso l’invasione sarebbe segno di forza, potrebbe significare confronto e ricchezza.

Napoli deve riprendere con tutto il mondo dello spettacolo la sua identità forte e proporsi come luogo di ricerca e arricchimento Europeo-Maditerraneo. Nessun talento deve essere costretto per lavorare a fuggire dalla propria città. La forza di una città è lo spazio e il valore dei propri artisti e artiste. Cinema,teatro,musica promuovono l’economia di tutto il Paese nessuna opera cinematografica agisce solo nel proprio ambito ma spazia: dall’arte all'economia, all'alimentazione,architettura …

Porta nel mondo, attraverso l’immagine,cultura e coltura e promuove industria e artigianato,alimentazione e creazione. Altro valore indispensabile per conoscere il grado di civiltà di un popolo è la condizione della donna. Napoli deve fare della donna, la sua protagonista vincente; quale ambito più della creazione può spingere al cambiamento della condizione della donna, sancita più da preconcetti e schemi che dalla realtà?!

Cambiare l’immagine significa spesso cambiare il mondo.

Non lasceremo che anni di storia,come la "Rassegna del Cinema Femminista" di Sorrento,siano cancellati da "ottuse ragioni economiche". La storia del cinema di Napoli non deve dissolversi per la mancanza di un Museo del Cinema.

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Dan Kempes