Siamo tutte prigioniere politiche
Scritto nel 1978 e rappresentato a Napoli e a Mestre (Venezia).
Quando hanno finito di bruciare le streghe hanno aperto i
manicomi. Quando finirà la guerra dei sessi bruceremo i manicomi.
Ogni nostra espressione è ridotta a follia, a malattia o devianza.
Ogni nostra rivolta è imprigionata, confinata, bruciata sui roghi
di tutte le culture e le ideologie. Fuori e dentro la nostra
lotta, la nostra rivolta non può continuare ad ignorare le altre
prigioniere politiche ridotte ai limiti della sopravvivenza,
espropriate delle loro stesse capacità di rivolta, confinate nella
malattia. Chiudere gli Ospedali Psichiatrici non ci basta,
abbattere tutte le celle di isolamento, distruggere tutte le case
di cura, la psichiatrizzazione del territorio da parte di
psicoanalisti, i vampiri delle nostre teste, gli ideologi e
teorici delle nostre nevrosi, le avanguardie, gli esperimenti
pilota sulla nostra pelle.
Perché siamo qui in un Ospedale Psichiatrico con la nostra azione
teatrale, con il nostro corpo, con la nostra emotività, non più
silenzio con le violenze che ci vengono fatte, non più addetti ai
lavori.