Resisté. Racconti e riflessioni di una donna che ancora resiste
Il nostro presente è segnato dalla crescita di nuove destre di massa che, quando non rivalutano esplicitamente il fascismo, attaccano sempre e comunque la Resistenza e l’antifascismo. Il nostro presente è segnato anche dal ritorno della guerra dell’Europa e in Europa come strumento attivo di affermazione dell’ordine politico, della guerra del Golfo fino all’ultima guerra contro la Serbia nel 1999. In questo scenario Lidia Menapace scrive, contro la guerra e contro il revisionismo, un saggio di memorie con lo sguardo rivolto all’oggi, riproponendo la sua testimonianza della lotta partigiana, i ricordi personali del maturare progressivo dell’avversione per il fascismo che la portarono a partecipare alla Resistenza.
Lidia Menapace ha preso parte alla Resistenza, ha svolto attività politica e pubblicistica di sinistra e femminista. Ha pubblicato: Per un movimento politico di liberazione delle donne (Ed. Bertani), Economia politica della differenza sessuale (Ed. UDI), Breve storia della Democrazia Cristiana (Ed. Mazzotta), Né indifesa né in divisa (Ed. Regione Lazio), Il Papa chiede perdono (Ed. Il dito e la luna).
(quarta di copertina)
Mondine durante la pausa per il pranzo
Foto da: Annie Goldmann, Le donne entrano in scena. Dalle suffragette alle femministe, Firenze, Giunti, 1996
L’opera contiene
- Presentazione dell’autrice;
- Resisté;
- Memorie clandestine.
Mi risuona ancora ogni tanto nelle orecchie la voce di allora del mio fratellino, che usava appostarsi dietro una porta di casa e appena arrivavo strillava “Cosa ha fatto Lidia?” e la banda dei suoi amici e cuginetti a gran voce e ghignando rispondeva: “Resisté”. Poi mi spiegava davanti un gran foglio, un diploma sul quale era scritto - a firma del generale inglese Alexander - che mentre la patria languiva e il fascismo e il nazismo la calpestavano ‘LIDIA RESISTÉ’…
(dalla p. 9)
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