La differenza politica
Ogni forma di sapere corrisponde a un ordine costruito dal punto di vista maschile: anzi, la nozione stessa di umanità si fonda sul genere maschile. La modernità ha fatto suo questo assunto e vi ha basato la pretesa universalistica delle forme politiche, oltre che della tradizione culturale dell’Occidente. E’ un punto cruciale, questo, per comprendere come la forte vocazione politica del pensiero femminista, motivata dall’intenzione di sovvertire quest’ordine, si sia tradotta in un’intensa elaborazione teorica, in particolare filosofica. Se le donne sono sempre state considerate altro dalla politica, non basta porsi il problema della loro inclusione, bisogna invece ricollocare la politica nel pensiero. Se invece negli ultimi duemila anni le donne avessero proposto un loro modo di “pensare il pensiero”, per dirla con Christa Wolf, la vita del pensiero sarebbe oggi diversa?
Maria Luisa Boccia mette a fuoco questo “pensare differentemente” e ripercorre le tappe più significative del progetto politico moderno, mostrando come la discontinuità rispetto all’emancipazione ne costituisca un esito imprevisto. Se la sfida all’universalismo è comune alle teoriche femministe, diverse sono le prospettive di ricerca e le risposte alle due questioni affrontate nel libro: il soggetto sessuato e le forme politiche. La ricostruzione che l’autrice compie di temi quali “individuo”, “autocoscienza”, “identità”, “libertà singolare”, “cittadinanza”, “uguaglianza”, “aborto”, “rappresentanza” chiarisce quali sono le distinzioni più importanti a partire dai diversi modi di intendere la differenza sessuale, rispetto sia all’identità di genere che all’uguaglianza.
Riunione del gruppo di donne olandesi le "minas", 1970
Foto da: Annie Goldmann, Le donne entrano in scena. Dalle suffragette alle femministe, Firenze, Giunti, 1996
Sommario
- Introduzione
- Figure della differenza
- 1. Individuo imperfetto.
- 2. Le donne pensano.
- 3. Autocoscienza.
- 4. Dall’identità alla differenza.
- 5. Libertà singolare.
- Cittadinanza
- 6. Paradossi di una cittadinanza compiuta.
- 7. L’uguaglianza impermeabile.
- 8. Aborto, il limite del diritto.
- 9. Il genere della rappresentanza
- Bibliografia
Maria Luisa Boccia insegna Filosofia politica a Siena, collabora a numerose riviste e a centri di ricerca, tra i quali il Centro riforma dello Stato, la Fondazione Basso, il Centro studi filosofici Mario Rossi. E’ autrice di L’Io in rivolta, Vissuto e pensiero di Carla Lonzi (1990), L’eclissi della madre, con Grazia Zuffa (Pratiche Editrice, 1998) e di Miracolo della libertà, declino della politica. Rileggendo H. Arendt e S. Weil in Ida Dominijanni, Motivi di libertà (2001).
(quarta di copertina)