Donna, donne e femminismo. Il dibattito politico internazionale
“Nell’illuminismo il concetto di diritto legato alle leggi naturali non doveva necessariamente tradursi in affermazioni di eguaglianza tra i sessi”: è una tra le molte valutazioni critiche contenute nel saggio, frutto di studi approfonditi che l’autrice ha svolto sui classici del pensiero politico, su lavori storici, letterari, sulla pubblicistica militante. Che le teorie liberali e socialiste non siano sempre state aliene da concezioni antifemministe è già stato messo in luce in passato: raramente, tuttavia, si è cercato di individuarne le ragioni fondamentali. Lo sforzo dell’autrice è indirizzato a un’analisi che identifichi le cause sociali, politiche e culturali sottese al dibattito femminista, considerato nel suo processo evolutivo, dal ‘600 a oggi, nell’ambito internazionale.
Aurelia Camparini (Genova, 1948), svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di studi politici e la Facoltà di scienze politiche dell’Università di Torino. Ha pubblicato il volume Questione femminile e Terza Internazionale (De Donato, 1978). E’ autrice di saggi e recensioni sulla storia del socialismo italiano, con particolare attenzione al dibattito sulla questione femminile, apparsi in alcune riviste e nella Storia del movimento operaio, del socialismo e delle lotte sociali in Piemonte
(a cura di A. Agosti e G. M. Bravo, De Donato, 1979-81)
(quarta di copertina)
Scena dal film "L'une chante, l'autre pas" di Agnès Varda, 1977
Foto da: Annie Goldmann, Le donne entrano in scena. Dalle suffragette alle femministe, Firenze, Giunti, 1996
L’opera contiene
- L’avvio del dibattito femminista;
- Femminismo e società nell’800;
- Da Marx a Bebel;
- Femminismo e socialismo fra ‘800 e ‘900;
- La questione femminile fra le due guerre;
- Il mondo contemporaneo;
- Bibliografia.
La storia del femminismo comincia dal XVII secolo, come conferma la più recente letteratura sull’argomento. Apparvero infatti alcuni contributi rilevanti sulla questione femminile nel dibattito politico, soprattutto grazie a Cartesio e a John Locke. Nel ‘600 vanno segnalati i movimenti politici e religiosi in Inghilterra, perché coinvolsero anche le donne e posero per la prima volta in termini concreti il problema del ruolo della donna nella famiglia e nella società. Principi dell’etica protestante , quali la libertà di coscienza dell’individuo e l’uguaglianza spirituale di tutti gli esseri viventi davanti a Dio, potevano rappresentare la premessa per un discorso sulla parità tra i sessi. Al contrario, la condizione di sottomissione della donna venne confermata dalla funzione centrale che rivestiva la famiglia, monogamica e assolutamente, nell’ambito dell’opposizione puritana alla chiesa e alla monarchia, come istituzione a esse sostitutiva .… (da: L’avvio del dibattito femminista, p. 7)
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