Guida di Napoli. ParteNopea e ParteDonna. 5 itinerari al femminile nella città
La storia, si sa, la fanno i vincitori. Allo stesso modo, le città vengono raccontate da chi della storia di quelle stesse città ne è stato protagonista. Seguendo una consuetudine codificata, le città e i loro monumenti vengono raccontati dalle guide associandoli alle gesta e alle vicende di chi in quei bei palazzi ha vissuto, o vi è effigiato in statue e dipinti.
Protagonisti, ça va sans dire, sempre uomini. Quasi mai le luci della storiografia si sono accese sulle donne, ricostruendone la personalità, raccontandone le gesta, dando loro il giusto rilievo. Ma le donne, in oltre venti secoli di storia, c'erano eccome. Troppo spesso nell'ombra, o nell'ombra ricacciate da una lettura maschilista degli eventi. La piccola "mission" di questa guida è, dunque, proprio quella di accendere tante luci su altrettante protagoniste della storia della nostra città, e raccontarvene qualche pezzetto da questa ottica. Il lato femminile, per così dire, di Napoli, è testimoniato dalla presenza di straordinarie figure di donne, poetesse, giornaliste, artiste, architette, filantrope, che hanno contribuito a fare grande questa città.
(da: Presentazione di Valeria Valente, p .3)
Con questa guida, Urbanima - area di ricerca per le politiche temporali, sviluppo sostenibile, sicurezza e qualità urbana, nell'ottica di genere, del Centro di ricerca interdipartimentale L.U.P.T. dell'Università di Napoli Federico II, vuole dare un piccolo contributo nel fornire differenti paradigmi interpretativi del territorio napoletano.
Cominciando a restituire alle donne nella città "il simbolico"; che lega il segno alla realtà, si vuole offrire così non solo un nuovo e diverso punto di osservazione della città, ma anche uno stimolo a modificare l'agire urbanistico segnato ancora pesantemente da un modello di omologazione neutro e pervasivo.
(da: Presentazione di Teresa Boccia, p. 3)
La guida "ParteNopea e ParteDonna " è un contributo alla lettura ed alla conoscenza della città di Napoli attraverso uno sguardo differente, quello che vuole dare visibilità e rilievo anche all'altra traccia, al segno impresso alla città da figure femminili che sono state partecipi ad ogni parte del suo processo storico.
Con l'ironia delle parole del grande Totò, si vuole presentare alle visitatrici ed ai visitatori una visione insolita della struttura urbanistica, della città partenopea, nella quale i luoghi sono associati anche alle figure femminili, a quella "parte donna" che li ha segnati in maniera diversa, poiché solo questa ricomposizione può restituire pienamente la straordinaria ricchezza della realtà napoletana.
Nella storia di Napoli e del suo sviluppo urbanistico, voluto, disegnato e realizzato, come altrove, dai protagonisti e vincitori di lotte per il potere politico ed economico, non vi sono quasi mai riferimenti alla storia delle donne.
Anche l'approccio storico-artistico ed architettonico nella lettura del tessuto urbano non sfugge alla cancellazione sistematica delle tracce femminili e non svela, dunque, le donne protagoniste della sua storia -ad eccezione delle figure femminili allegoriche che lo decorano.
Di fronte alle prestigiose opere di grandi sovrani, vescovi e architetti, i gesti, le parole, le esperienze delle donne risultano pressoché invisibili.
Per leggere la città anche al femminile bisogna, quindi, guardare oltre le strutture, oltre le facciate monumentali per andare alla ricerca di dettagli, di tracce lievi, discrete. Bisogna varcare le soglie, immergersi nei luoghi, ripercorrere vissuti, liberarsi dell'ingombrante sguardo neutro tradizionale per porsi domande nuove e riconoscere così tutte le storie.
Solo se si osservano la trama urbana, i palazzi, le strade, immaginando anche la ricca rete di azioni, alleanze, passioni, pratiche e pensieri di uomini e donne che queste opere sottendono, si può leggere nella città costruita l'altra parte.
Si scopre un universo di donne che l'hanno abitata e costruita, con i limiti delle loro possibilità di azione: poiché fino al XX secolo non hanno avuto accesso ai processi decisionali relativi all'assetto urbano,se non in forma indiretta, né hanno potuto operare come ingegnere, architette, scultrici, maestranze nel campo della tecnica edilizia.
(da: Introduzione, "ParteNopea e ParteDonna": cinque itinerari nella Città - appunti di viaggio, p. 5)
Atlante idrogeografico ed astronomico
(Ms. membr., sec. XVI, mm 208x205, cc. 14, carta 13v-14r )
da: www.bnnonline.it
Gli itinerari:
1 - Da Piazza del Gesù a Piazza S. Domenico Maggiore. Tra fondatrici, disobbedienti e scrittrici.
2 - Da Piazza Miraglia a Piazza Dante. Tra musiciste, pittrici e attiviste.
3 - Dal Museo Archeologico a Largo S. Marcellino. Tra filantrope, badesse e letterate.
4 - Da Corso Vittorio Emanuele a Monte Echia. Tra mistiche, educatrici e rivoluzionarie.
5 - Dai Quartieri Spagnoli a Piazza Plebiscito. Tra attrici, giornaliste e regine.
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