Atlante delle emozioni. In viaggio tra arte, architettura e cinema

Gruppo 2012
Autore Giuliana Bruno; edizione italiana a cura di Maria Nadotti
Editore Bruno Mondadori, Milano
Anno 2006
Data inserimento 01/08/2012

Che cos'è la "geografia emozionale"? E questa la domanda cui Giuliana Bruno risponde attraverso le pagine del suo Atlante delle emozioni, un sapiente e avvincente excursus che va dalla geografia all'arte, dall'architettura al design e alla moda, dalla cartografia al cinema, avventurandosi in un paesaggio vario e incantevole nel tentativo assolutamente originale di condensare in un'unica mappa la storia culturale delle arti visive e dello spazio. Vedere e viaggiare -sostiene l'autrice -sono inseparabili, e lo dimostra grazie a un montaggio evocativo di parole e immagini che trasformano il voyeur in voyageur, rivelando che non solo sight (vista) e site (luogo), ma anche motion (moto) e emotion (emozione), sono irrevocabilmente connessi.
Trasportandoci attraverso movimenti artistici, traiettorie storiche e memorie culturali, Bruno dischiude il mondo delle immagini emozionali. Nel farlo, ci parla del lavoro di artisti come Gerhard Richter, Annette Messager, Rachel Whiteread, Louise Bourgeois; di architetti come Daniel Libeskind e Jean Nouvel; dell'opera di numerosi cineasti tra cui Peter Greenaway e Roberto Rossellini, Chantal Akennan e Jean-Luc Godard, Michelangelo Antonioni e Pier Paolo Pasolini, Wim Wenders e Wong Kar-wai; dell'architettura del cinema e dei suoi precursori: gabinetto delle curiosità, museo delle cere, teatro anatomico, lanterna magica, georama e panorama, design di giardini, vedutismo, le arti della memoria e della mappatura; e dei suoi stessi viaggi in Italia, il paese in cui è nata.
L'affascinante e ardito viaggio visivo in cui Bruno ci fa da guida propone a ogni svolta viste e interpretazioni inedite. Atlante delle emozioni è una mappa affettiva che ci mette in contatto con i paesaggi mentali e i mondi interiori di quella che l'autrice ha battezzato "geografia emozionale", una pregnante categoria interpretativa ripresa dagli studiosi di tutto il mondo.

Originaria di Napoli, dal 1980 Giuliana Bruno vive a New York. Professor of Visual and Environmental Studies presso l'Università di Harvard, è autrice di numerosi saggi tra cui il pluripremiato Rovine con vista: Alla ricerca del cinema perduto di Elvira Notari (1995). Il suo nuovo libro, Public Intimacy: Architecture and the Visual Arts, uscirà prossimamente negli Stati Uniti per MIT Press.

(dalla quarta di copertina)

Gianni Fiorito, Ganci carroponte

Gianni Fiorito, Ganci carroponte
foto da: Gianni Fiorito, Bagnoli. Cronaca di una trasformazione. Catalogo della mostra, Napoli, Castel dell'Ovo, marzo-aprile 2002. Milano, F. Motta, 2002, p.  37

Nel 1654, a corredo del romanzo Clélie, Madeleine de Scudéry pubblicò una mappa di sua creazione. La sua Carte du pays de Tendre - una mappa del paese della tenerezza -illustra un paesaggio multiforme: terra, mare, un fiume, un lago, alberi, qualche ponte e svariate città. Disegnata da uno dei personaggi femminili del romanzo per indicare la via che porta "alle terre della tenerezza", è l'incarnazione di un viaggio narrativo. Visualizza cioè, in forma di paesaggio, l'itinerario emotivo di cui parla il romanzo. La Carte de Tendre ci svela dunque un mondo di affetti. Nel suo tracciato, frutto di un viaggio amoroso, il mondo esterno esprime un paesaggio interiore. Le emozioni assumono la forma di una topografia mobile. Attraversare quel territorio significa immergersi nel flusso e riflusso di una psicogeografia personale e tuttavia sociale.
Questa mappa del tenero mi ha accompagnata per anni e, come ogni viaggio emotivo, non si è limitata a "innescare" la scrittura del mio Atlante. Esprimendo il mio stesso senso della geografia, ha finito per incarnare le traiettorie multiple della mia vita culturale, per scandire il mio viaggio interiore. poiché rappresenta uno snodo importante nel tracciato stesso del libro, ritornerà più e più volte, non solo come oggetto di indagine ma anche come modello cartografico e itinerario.
La mappa di Scudéry traccia in realtà il moto delle emozioni- quel paesaggio particolare che l'immagine "in movimento", vale a dire il cinema, ha trasformato in arte della mappatura. La sua tenera geografia ha fatto da carta nautica al mio tentativo di delineare la mappa della storia culturale delle arti spazio-visive. Collocando il cinema all'interno di questa costruzione, Atlante delle emozioni esplora la relazione tra cinema e altri campi visivi, "modellando" in particolare il suo rapporto con l'architettura, la cultura del viaggio e la storia delle arti visive, nonché la connessione con l'arte della memoria e della mappatura. Le nostre vite sono tangibilmente permeate dalle arti e da altre pratiche della cultura visiva -si pensi in special modo alla moda e all'architettura - ma la posizione del cinema all'interno di questa configurazione spazio-visiva abitabile è stata spesso ignorata da studiosi e ricercatori. nel mio libro intende occuparsi proprio del disegno di questo "spazio". Da qui l'attenzione particolare allo schermo, in quanto campo in cui si intessono le immagini in movimento che così intimamente abitiamo.
Nel tratteggiare questa storia culturale, ho sentito di dover intrecciare linguaggio teorico e racconto e, qua e là, persino fondere questi due registri. Mentre mi sforzavo di costruire un ponte tra linguaggio accademico e discorso soggettivo e persino autobiografico, mi sono accorta che la mia ricerca veniva letteralmente attirata verso una cartografia emotiva simile a quella disegnata dalla mappa di Scudéry, che raffigura traiettorie di esperienza attingendo ad esse. Sapevo per esperienza che un libro può emergere dal senso di appartenenza a un luogo e che tale paesaggio è spazio sprigionato dalle immagini. [...]
Atlante delle emozioni è arrivato a compimento attraverso un insieme diversificato di viaggi intellettuali, passando addirittura attraverso il tessuto del mio corpo.[...]

Gianni Fiorito, Mattoni refrattari

Gianni Fiorito, Mattoni refrattari
foto da: Gianni Fiorito, Bagnoli. Cronaca di una trasformazione. Catalogo della mostra, Napoli, Castel dell'Ovo, marzo-aprile 2002. Milano, F. Motta, 2002, p. 38

Da questo edificio/libro, che ha la traiettoria di una rampa, si può uscire come vi si è entrati: con un travelogue. Le sue conclusioni non sono di tipo argomentativo: da incurabile amante della fiction, non ho potuto fare a meno di lasciare un po' di spazio alla scoperta costruendo un finale aperto. sicché la sesta parte del libro, CASA, è piuttosto un monitoraggio di vedute tratte da diverse aree del libro che si riuniscono in una dimora e ci accompagnano in un "Viaggio in Italia " che attraversa la letteratura dei diari di viaggio femminili, così come Roberto Rossellini l'ha re-inventata nel suo giro filmico-architettonico. In questo viaggio critico parlo di topofilia, dell'amore per i luoghi, in rapporto ai paesaggi volatili della dimora e della casa, ricordando la radice migratoria della passione emozionale, che è "uscita da sé". Come si è visto, le immagini in movimento - il nostro nomadico archivio dell'immaginazione - sono impresse in questa residuale emozione cartografica. È qui, allora, che possiamo provare a ripensare le nostre attuali pratiche di mappatura psicogeografica a dispetto delle nostre storie ibride. Ricreando una cartografia narrativa degli spostamenti, puntando dritto e vagabondando, l'ultima parte del libro indugia soggettivamente sul rapporto geopsichico tra affetti e luoghi delineato in queste pagine.
Per un Atlante delle emozioni, un paesaggio è, per molti versi, la traccia dei ricordi e delle fantasie di coloro che vi sono passati, persino attraverso il cinema […] il diario con cui questo libro si chiude intraprende un tour panoramico dell'intimità ove scavo geologico e archivistico si incrociano: Quel viaggio atipico conclusivo che è il mio ritorno in Italia suggerisce che, per vedere qualcosa di nuovo in modo analitico, è forse necessario imboccare le solite vecchie strade. E se ciò significa tornare a casa, una volta arrivati dobbiamo guardare con cura nell'armadio. E così finalmente usciamo dalla mappa. Buon viaggio.

(da:  Prologo, p. 3- 4, 10-11)

Dall'indice: I - Architettura - Site-seeing: a zonzo per la cine-città; Geografia delle immagini in movimento; II - Il viaggio -   Viaggiare in interni: a " casa " nel cinema; . Modellare lo spazio del viaggio; III - Geografia - Architettura d'interni; Percorsi tattili: dipinti di vedute e storie pittoresche; IV - Arte della mappaturaAtlante delle emozioni;  Archivio delle immagini emozionali; V - Design - . M come mappa: arte, abbigliamento, architettura come Peter GreenawayCinema e "architetture" museali: digressione con l'Atlante di Gerhard Richter; VI - CasaVedute da casa; Il mio “Viaggio in Italia”.

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