Vita nella terra di latte e miele. Israele: storia di donna qualunque in tempi difficili
Cosa succede nel cuore e nella mente di una donna che vive a Tel Aviv, a Gerusalemme, a Betlemme o a Gaza? Con la sincerità e l'immediatezza che i lettori dei suoi reportage ben conoscono, Manuela Dviri ci racconta la sua storia: la scelta di lasciare l'Italia e trasferirsi in Israele e, scelta forse ancora più coraggiosa, di rimanervi; il dolore per la perdita di un figlio giovanissimo, soldato nell'esercito israeliano, perdita inutile, che non trova alcuna giustificazione politica o militare; la battaglia pacifista e le conseguenti accuse di tradimento e di opportunismo. Una testimonianza forte, toccante, che racconta uno dei più tragici conflitti del nostro tempo passando attraverso le ragioni del cuore che sembrano alla fine essere le sole ad indicarci la strada giusta, quella che porta lontano dalle guerre, dall'iniquità, dal dolore.
Manuele Dviri Vitali Norsa è nata a Padova nel 1949 da famiglia ebraica e sionista. Dopo il matrimonio con un ebreo ortodosso si è trasferita in Israele dove si batte per una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese. Ha vinto numerosi premi per la sua attività di giornalista e per il suo impegno umanitario.
Collabora con il Corriere della Sera. Terra di latte e miele è anche una pièce teatrale, interpretata da Ottavia Piccolo e diretta da Silvano Piccardi.
(dalla seconda e terza di copertina)
foto di Sergio Riccio
da: Sergio Riccio, Bagnoli anno zero. Catalogo della mostra, Napoli, Città della scienza, 10 luglio - 3 agosto 2003. [Napoli], Bagnoli futura, 2003
Le tragedie del Medioriente sono tragedie della luce, del contrasto tra il sole abbagliante e l’oscurità dell’ombra, tra «ciò che sta fuori», che accieca e brucia, e «ciò che sta dentro», perso nelle profondità del buio. E non a caso, attorno a questo contrasto, si muove anche Terra di latte e miele. Il percorso che segue la protagonista si svolge dentro e fuori questo confine di luce e ombra: da un lato, i grandi temi collettivi, l’identità di un popolo, la sua epica e le sue ferite sempre aperte – e dall’altro l’intimità più profonda di una persona, le sue speranze, i suoi ricordi, i suoi affetti spezzati. E il suo bisogno di vita, di gioia, di pace. Per tutti. E nonostante tutto...
(dalla quarta di copertina)
foto di Sergio Riccio
da: Sergio Riccio, Bagnoli anno zero. Catalogo della mostra, Napoli, Città della scienza, 10 luglio - 3 agosto 2003. [Napoli], Bagnoli futura, 2003
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