Una donna, una città

Gruppo 2012
Autore Amante Galante Gagliardi
Editore Gallina, napoli
Anno 1994
Data inserimento 01/08/2012

 

Il romanzo si articola nel contesto storico degli anni che vanno dalla fine del secolo alla seconda guerra mondiale. Le vicende sono evidenziate attraverso l'ottica dei protagonisti. La figura centrale è una donna che vive il suo doloroso travaglio di identificazione nel travaglio di crescita della sua città, (donde il titolo: Una donna, una città...). Consta di quattro parti. Nella prima l'autrice, sul filo della memoria, propone il "personaggio", (intorno a cui ruota la società del tempo) che proietta una luce inquietante sulla sua infanzia, per altri versi serena, ma pur tesa alla ricerca appassionata di una "verità" sempre mutevole e sfuggente. Nella seconda e nella terza si snoda la vicenda della protagonista che si mescola a quella collettiva, documentata da testimonianze dell'epoca. Nell'ultima parte l'autrice ripropone il personaggio accostandosi ad esso con una sorta di religioso incanto che non le consente di formulare un giudizio. Innocente o colpevole Clotilde?
L'opera è corredata da una serie di articoli dello Scarfoglio che, per la pregnanza dei contenuti, appaiono ancora oggi di una attualità sconcertante.

(da: Introduzione, p. 5)

Vera Maone, L'acciaieria LD

Vera Maone, L'acciaieria LD
foto da: Vera Maone, Bagnoli. Lo smaltimento dell'Italsider, Milano, Mazzotta, 2000, p. 17

Amalia Galante Gagliardi, nata a Napoli, docente di lettere. Autrice di un precedente romanzo, La latteria dell'evento, con prefazione di Rea e di una raccolta di poesie. Ha riscosso molti consenti presso il pubblico e la critica.

Nel romanzo Una donna, una città l'autrice ha toccato, a mio avviso, un risultato di piena suggestione narrativa. Attraverso le vicende di una donna della borghesia napoletana, che a un certo punto si tingono di «giallo» (e neppure un processo scioglierà pienamente l'enigma), c'è un assai fine ritratto della Napoli tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento rappresentata nei suoi caffè, nei suoi salotti (le famose napoletanissime «periodiche» in voga sino all'ultima guerra), nelle sue strade e nei suoi mutamenti metereologici, oltre che nella varietà dei numerosi personaggi che ruotano attorno alla protagonista. (Michele Prisco)

(dalla seconda e terza di copertina)

Vera Maone, Il pontile Nord e, sullo sfondo, lo scaricatore Dravo

Vera Maone, Il pontile Nord e, sullo sfondo, lo scaricatore Dravo
foto da: Vera Maone, Bagnoli. Lo smantellamento dell'Italsider, Milano, Mazzotta, 2000, p. 15

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