La casa sulla Marteniga
Ognuno costruisce e ricostruisce la propria esistenza lungo l'intero arco della vita in base alle esperienze che vive e che ha vissuto, ai fatti che gli accadono e gli sono accaduti. Realtà e fantasie, sogni e dolori fanno parte della vitalità d'una persona che li estrae dal proprio essere con maggiore o minore intensità in base alla sua propria capacità di vivere. (Tina Merlin)
(dalla quarta di copertina)
La casa sulla Marteniga fu pubblicato postumo nel 1993 dalla casa editrice padovana Il Poligrafo con una breve presentazione di Mario Rigoni Stern. La nota al testo di quell'edizione informa sui criteri adottati per la stampa; rispetto della tipicità della scrittura, minimi interventi correttori e di normalizzazione, fedeltà alle scelte lessicali e grafiche dell'autrice.
Rispetto al testo dell'edizione del 1993, sono stati qui introdotti i titoli ai singoli capitoli e si è preferito rinunciare ai tre asterischi che precedono la parte in corsivo, che evidenzia i brani in cui l'autrice rievoca, alla fine di ogni capitolo, il dialogo con la madre. (p. 6)
Vera Maone, Pontile Nord
foto da: Vera Maone, Bagnoli. Lo smantellamento dell'Italsider, Milano, Mazzotta, 2000, p. 79
Tina Merlin nasce a Trichiana (Belluno) il 19 agosto 1926. Durante la guerra di liberazione è staffetta partigiana nella brigata "7° Alpini" che operava nel bellunese. Inizia scrivendo racconti che vengono pubblicati dalla rivista «Noi donne»; uno di questi le vale un premio. Dal 1951 al 1967 è corrispondente locale del quotidiano «L'Unità». Sono questi gli anni in cui esordisce come scrittrice con Menica (Renzo Cortina Editore, Pavia 1957; Cierre Edizioni, Verona 2002), una raccolta di racconti partigiani.
Nello stesso periodo segue da vicino le vicende del Vajont, prima e dopo la catastrofe del 9 ottobre 1963 che costò la vita a duemila persone. Per i suoi articoli di denuncia del pericolo che si andava manifestando con la costruzione della diga, pubblicati sull' «Unità» già nel 1959, è processata - e assolta - dal tribunale di Milano per «diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico». Dopo una breve attività all'estero come corrispondente italiana per "Radio Budapest", riprende la collaborazione con « L'Unità» da Vicenza. Segue le lotte degli operai tessili di Valdagno che documenta nel volume Avanguardia di classe e politica delle alleanze (Editori Riuniti, Roma 1969), e dei ceramisti di Bassano che racconta in Siamo tutti una famiglia (Odeonlibri Editrice, Vicenza 1982). L'anno dopo, ne1 1983, dopo aver cercato per anni un editore interessato, pubblica per le edizioni La Pietra di Milano Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe, in seguito ristampato da Il Cardo di Venezia (1993), e da Cierre Edizioni di Verona (1997, l'attuale edizione). Nel febbraio 2000 l'ElleU Multimedia di Roma lo distribuisce con il video del monologo di Marco Paolini Vajont 9 ottobre 1963. Orazione civile. Nel 1970 si trasferisce alla redazione dell'«Unità» di Milano, e da qui nel 1975 a Venezia, dove dirige le pagine regionali del Veneto.
Collabora a varie riviste: «Noi donne», «Vie nuove», «Rinascita», «Patria indipendente», «Vie nuove dell'agricoltura», «Veneto emigrazione» e «L'uomo e l'ambiente»; delle ultime due è stata anche direttrice. Socia fondatrice nel 1965, e per lungo tempo membro del Direttivo, dell'Istituto Storico Bellunese della Resistenza - ora anche dell'Età Contemporanea (Isbrec) - collabora alla sua rivista «Protagonisti» con saggi e interventi sulla storia della Resistenza e la partecipazione delle donne, e sulla società locale tra guerra e dopoguerra, partecipando a convegni con numerosi contributi e pubblicazioni.
Muore il 22 dicembre 1991 dopo un anno di malattia. Nel novembre dell'anno successivo viene costituita l'Associazione culturale a lei intitolata. Nel 1993, con l'aiuto di Mario Rigoni Stern, esce postumo per le edizioni Il Poligrafo di Padova il volume autobiografico La casa sulla Marteniga (edizione attuale: Cierre Edizioni, Verona 2002), che nello stesso anno riceve dal Premio Letterario “Villafranca Padovana” il riconoscimento speciale "dai Grandi".
Nel 2003, il Premio Nazionale di Letteratura Naturalistica "Parco Majella” riconosce al libro Sulla pelle viva il premio speciale per l'Anno Internazionale dell'Acqua. (p. 193-4)
Vera Maone, Officina locomobile: motopompa
foto da: Vera Maone, Bagnoli. Lo smantellamento dell'Italsider, Milano, Mazzotta, 2000, p. 77
Dall'indice: È morto Jijo; Le debite; Figlia di Maria; Bocciata; Serva a Milano; La primavera del' 42; L'ora del postino; Senza memoria; La guerra sulla porta; I ribelli; Brava partigiana; Mimma e Franz; L'insurrezione; Nota biografica.
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