Architetture del desiderio
Il volume raccoglie gli scritti preparatori e il ricco dibattito svoltosi in occasione del convegno Microarchitetture del quotidiano. Sapere femminile e cura della città (Milano, marzo 2008). Emerge dall’insieme un quadro vivissimo dei modi creativi con cui le donne si esprimono, per affermare la bellezza, la convivenza, la memoria delle loro città e dei conflitti che guidano in prima persona contro il malgoverno che, nell’Italia di oggi, devasta la qualità degli spazi pubblici urbani e quindi la ricchezza intrinseca della polis.
Bianca Bottero, docente di Progettazione Ambientale al Politecnico di Milano, ha qui diretto il Laboratorio di ricerca ABITA, per un'architettura sostenibile e la rivista «Housing» che discuteva problemi e progetti dell'abitazione sociale. Collabora con la rete delle Città Vicine.
Anna Di Salvo, artista e insegnante, è attiva sin dagli anni ’70 nel femminismo e nel pensiero della differenza. Ha fondato con altre a Catania nel ‘93 l’associazione La Città Felice e, nel 2000, le Città Vicine, una rete di relazioni tra donne e uomini di città diverse.
Ida Faré, docente di Antropologia della casa al Politecnico di Milano e alla Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano, ha costituito con altre nel 1970 il gruppo VANDA, teorie e opere femminili in architettura.
(dalla quarta di copertina)
Gianni Fiorito, Torre di carico miscela fossile
foto da: Gianni Fiorito, Bagnoli. Cronaca di una trasformazione. Catalogo della mostra, Napoli, Castel dell'Ovo, marzo-aprile 2002. Milano, F. Motta, 2002, p. 16
Sono più di due anni che si è tenuto a Milano il convegno Microarchttetture del quotidiano: sapere femminili e cura della città dal quale ha origine questo testo, eppure l’attualità, la pertinenza, l’assoluta urgenza delle posizioni espresse in quell’occasione non ne escono che confermate. Vale la pena allora di fare una breve cronaca di come è nato quel convegno, voluto da donne e uomini delle Città Vicine in relazione con architette e urbaniste e docenti del Politecnico di Milano e dello storico gruppo “Vanda”.
Ci si è trovate, dunque, presso il Circolo della rosa a Milano, con Gisella Bassanini, Silvia Marastoni e altre donne della politica, sindacaliste, artiste, per discutere dei problemi che ognuna stava vivendo nella propria città a seguito dei processi di modificazione e di indiscriminate cementificazioni che, al sud come al nord, rendono le città sempre più povere di qualità, di bellezza e di senso per tutti i cittadini, ma soprattutto per le donne. Emergeva però dal nostro discorrere anche la constatazione di quante lotte e iniziative di contrasto si fossero andate sviluppando negli ultimi anni, quasi sempre su impulso e guida di gruppi femminili, tale da portarci a formulare l’ipotesi che esista nelle donne una particolare sensibilità nel percepire l’importanza dello spazio urbano per la costruzione della comunità e una specifica capacità di rafforzare, attraverso lo sviluppo delle relazioni, la consapevolezza, la creatività e la felicità dei singoli. Una capacità che nasce dalla competenza femminile nella gestione di realtà complesse e intimamente intrecciate, tanto più significativa e preziosa nel momento in cui le discipline dello spazio e i loro tecnici appaiono al contrario balbettanti o addirittura afoni rispetto alle grandi trasformazioni sociali indotte nelle città dalle continue rivoluzioni tecnologiche e dal loro sempre più capillare controllo da parte dei grandi poteri finanziari.
Da qui l’idea di raccogliere, mettere a confronto e sottoporre a dibattito le esperienze provenienti da diverse realtà urbane italiane così da ricavarne un quadro il più possibile ampio e dare loro reciproca forza, insieme pratica e simbolica. Si decide di organizzare un convegno rivolto ai molti luoghi della politica delle donne, ad artiste e artisti, a numerosi comitati cittadini e alle sedi universitarie operanti sui temi dell’architettura e dello spazio urbano; Anna Di Salvo e Ida Farè si occupano della stesura del volantino di invito, che di seguito in parte si riporta, nel quale vengono indicate le nostre ipotesi di lavoro.
I numerosi contributi, anche di uomini, raccolti in preparazione del convegno hanno consentito di verificare ampiamente la nostra ipotesi di lavoro: che cioè il sapere della cura e le pratiche femminili possono orientare e fornire nuove chiavi interpretative al modo di intendere lo spazio urbano anche da parte di ingegneri, urbanisti designer, ambientalisti, tecnici, confermando insieme il legame esistente tra creazione di pensiero e creazione di forme e la rilevanza di una visione dello spazio come estensione del sapere femminile, che dalla scienza della casa si apre al desiderio più ampio di “una città aperta tra pubblico e privato, dove il pubblico si fa domestico”.
(da: Introduzione di Bianca Bottero, Anna Di Salvo, Ida Faré, pp. XI-XII)
Gianni Fiorito, Torre di spegnimento
foto da: Gianni Fiorito, Bagnoli. Cronaca di una trasformazione. Catalogo della mostra, Napoli, Castel dell'Ovo, marzo-aprile 2002. Milano, F. Motta, 2002, p. 17
Dall’indice: Introduzione, Bianca Bottero, Anna Di Salvo, Ida Faré; 1. Vivere e abitare la città – Una città, Bianca Bottero; La città che abito, Franca Fortunato; Abitare e pensare, Alessandra De Penni; Donne -Città -Cittadinanza, Giovanna Borrello; Cinque domande e qualche risposta, Cristiana Storelli; Vita nei quartieri, Nunzio Scandurra; La cura del “rifiuto” che si apre alla visione dell’abitare, Nadio Nappo; Macro e micro: propagazione di esperienze e integrazioni di scala, Giorgio Pizziolo, Rita Micarelli; 2. Pratiche che fanno la città – Piazza Giordano e non solo, Antonietta Lelario; Insieme ArTE -Amare Chioggia e il suo territorio, Luciana Talozzi; Il “Parchetto Autogestito”, Maria Luisa Gizzi; Qualcosa succede a Firenze, Franca Gianoni; Il progetto “Ipazia”, Ubaldo Ceccoli; Il giardino delle bambine e dei bambini, Milena Naldi. E Letizia Montalbano; Manifesto de “Le Madri”, Silvia Makita e Martina Gerosa; Attività di cura e riappropriazione dell’ambiente, Agata Nicolosi. E Giuseppe Strazzulla; 3. L’arte ci prende per mano – Città Felice e l’Arte di Città, Anna Di Salvo; Dalla soglia, Katia Ricci; Politica di pianerottolo, Pat Carra; Nel tempo lungo della cura, Mili Romano; Labyrinth-Frauen-Platz Zürich, Ursula Knecht; Musée de L’OHM, Chiara Pergola; L’arte ci prende per mano, Maria Donata Glori; Piazze, spazi di vita, Anna Guerzoni; 4. Progetti e buone intenzioni - Per il progetto delle cose minute e [non solo] delle grandi opere, Gisella Bassanini; La grammatica del quotidiano, Annalisa Mannelli; Fatti privati e spazi pubblici, Leonardo Cascitelli; Codice: Torino Geodesign, Stefano Mirti; Il Fiume che non c’è. Percorso didattico di progettazione urbanistica partecipata con i bambini di due scuole di Palermo, Letizia Montalbano; Progetto ZEN: i percorsi e gli spazi, Letizia Montalbano, Luciana Taormina, Matilde Taormina, Sabina Urso; Una settimana per San Cristoforo, Catania, Laura Saja; Progetto di un parco eco-compatibile, Emanuela Dentis; Il compito di proporre un cambiamento, Emilia Costa; Sentirsi a casa. Un metodo antropologico nell’osservazione di spazi abitati, Lilli Bacci; 5. Microarchitetture del quotidiano – Sapere femminile e cura della città – La città dei corpi viventi, Ida Farè; Intervista a Sandra Bonfiglioli, Ida Farè; Il Parco delle Favole, Luciana Cella Guffanti; Per una idea grande di città, a partire da Mestre, Alessandra De Penni; Rifiuto con affetto, Si1via Marastoni; Arte pubblica per la qualità delle relazioni, Donatella Franchi; Gli spazi del pensiero, Chiara Zamboni; Best Up, Giuliana Zoppis; Del lavoro politico sul territorio, Pinuccia Barbieri; Valore dei codici culturali, Corrado Levi; Le difficili mediazioni, Emilia Costa; Mediazioni produttive, Loredana Aldeghieri; Da una città vogliamo tutto!, Stefania Giannotti; L’energia di Milano, Lia Cigarini; Quando il micro diventa macro, Bianca Bottero; Rivogliamo le portinaie!, Vita Cosentino; Politica e politiche, Laura Minguzzi; Quando si ha a cuore una città, Filippa di Marzo; Le molte dimensioni dell’arte, Anna Di Salvo; Ripensiamo insieme, Anna Potito; Postfazione – A casa nel mondo, Clara Jourdan.
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Collegamenti
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