Ṕöṕ Palëṣtiṇë. Viaggio nella cucina popolare palestinese

Gruppo 2019
Autore Fidaa I A Abuhamdiya, Silvia Chiarantini
Editore Stampa alternativa, Viterbo
Anno 2016

Un viaggio tra strade, pentole e fornelli dal sud al nord della Palestina, partendo da Hebron e poi Betlemme, Ramallah, Gerusalemme, fino a Gerico, Nablus e Jenin. A ciascuna di queste città è dedicato un capitolo in cui sono riportate le ricette di cui è stata seguita la preparazione in case, ristoranti o dai venditori di strada. Il racconto di una Palestina diversa, popolare, vista dall'interno delle sue cucine. L'occasione per conoscere attraverso nuove e curiose ricette, direttamente da chi ne conserva la tradizione, la cultura e le aspirazioni del popolo palestinese.
Questo libro è talmente immerso tra le storie che le ricette sono un momento di tregua, di pace prima della tempesta, dolce, malinconica, poetica tempesta, che questi avventurosi compagni di viaggio ci hanno regalato.

“Perché parlar di Palestina è un non senso, non ne parla nessuno in questi termini, a pochi viene in mente di considerarla meta turistica, nessuno immagina che ci sia una vita oltre la guerra, che esista una cucina che non sia da campo.” (dalla prefazione di Daniele de Michele don pasta.)

(dalla quarta di copertina)

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foto da: I compagni di viaggio Fidda, Armando, Alessandra, Stefano, Silvia, pag. 12

Quello che vi accingete a leggere, più che un vero e proprio ricettario, è un taccuino di viaggio e di cucina in cui sono trascritte ricette, storie ed impressioni raccolte durante un viaggio fatto in Palestina da quattro amici fiorentini: Silvia, l'appassionata di storia e cultura palestinese; Alessandra, la fotografa; Armando, il cuoco; Stefano, l'organizzatore.
Un viaggio tra strade, pentole e fornelli reso possibile grazie all'aiuto di Fidaa, giovane chef palestinese, conosciuta attraverso le sue ricette che pubblica su siti, blog e riviste on-line.
Abbiamo incontrato Fidaa ad Hebron e, per una parte del viaggio, è stata lei la nostra guida, o meglio, la quinta compagna di questa avventura. Fidaa ci ha mostrato una Palestina dove, al di là delle amare vicende storiche e politiche, le persone vivono e resistono conducendo un'esistenza quanto più possibile normale. Anche di questa Palestina vi vogliamo raccontare. Un viaggio dal sud al nord, partendo da Hebron e visitando poi Betlemme, Ramallah, Gerusalemme, Gerico, Nablus e Jenin. A ciascuna di queste città è dedicato un capitolo in cui sono riportate le ricette dei piatti che abbiamo assaggiato ma, anche, la storia dei luoghi visitati, i sapori di ingredienti sconosciuti e i profumi dei mercati.
Il popolo palestinese ci ha accolto nelle proprie cucine ed il cibo è stato l'elemento magico che ci ha permesso di dialogare intorno a tavole imbandite e scambiarci storie di vita ed emozioni. Presso le famiglie che ci hanno ospitato abbiamo avuto il privilegio di essere non solo commensali ma, anche, spettatori della preparazione dei piatti. Ci hanno invitato nei loro laboratori e retro-bottega anche cuochi di ristoranti, artigiani pasticceri e venditori di strada che ci hanno insegnato come preparano le loro specialità. Le ricette sono state riportate così come ci sono state raccontate, ognuna nella sua peculiarità, ognuna con la propria unità di misura; qualcuna risulterà meticolosamente precisa, qualcun'altra meno dettagliata. Abbiamo solo inserito alcuni consigli per renderle replicabili e fattibili con gli ingredienti disponibili in Italia.

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foto da: Ṕöṕ Palëṣtiṇë. Viaggio nella cucina popolare palestinese, Al mattino prima di andare a scuola, pag. 13

La Palestina è terra di labili confini e sarebbe stato corretto includere in questo ricettario anche le tradizioni culinarie delle comunità di beduini del deserto o quelle dei palestinesi che vivono nelle città o nei campi profughi in Libano, Giordania, Israele e in altri paesi. Abbiamo, però, scelto di limitare il nostro viaggio alla Cisgiordania perché questa è la Palestina che, nonostante le colonie, permette ai viaggiatori di immergersi in maniera completa e autentica nella cultura di questo popolo, compresa quella culinaria. La Palestina è tanti luoghi, anche la Striscia di Gaza è Palestina e il nostro viaggio sarebbe dovuto arrivare fin là, ma i confini, sia con l'Egitto che con Israele, si sono dimostrati, in quest'occasione, invalicabili. L'unica fra di noi ad aver visitato Gaza è Silvia, che, in quell'occasione, aveva conosciuto Majd, una giovane ragazza di Gaza City che abbiamo ricontattato e che ci ha inviato via mail alcune ricette e raccontato le tradizioni culinarie della sua gente. Così, siamo riusciti, almeno idealmente, a concludere il nostro giro della Palestina, o almeno di quello che oggi ne rimane: da Gaza a Jjenin, oltrepassando confini e riunendo culture e tradizioni antiche. Tornati a casa abbiamo riordinato foto, video, appunti, racconti di vita sotto occupazione, ricordi di affollati mercati, di profumi di spezie, di caffè al cardamomo, di pita appena sfornata e di za'atar. Visitare la Palestina significa immergersi in una parte di mondo ricca di tradizioni e di cultura, un mondo molto diverso da come oggi viene rappresentato ed incredibilmente variegato se guardato dall'interno. Una terra, talvolta, dipinta con un solo colore che, a noi, è invece apparsa di tanti colori, profumi e sapori, una Palestina popolare, Pop.
Questo taccuino è il racconto di quello che abbiamo vissuto e assaporato, è la dispensa di tutti coloro che hanno voluto raccontarsi e condividere le proprie tradizioni, delle donne e degli uomini che in Palestina mantengono viva la propria storia... e aperta la propria cucina.


Collegamenti

  1. Pop Palestine: nella cucna la storia di un popolo
  2. Se la pace in Medio Oriente passa per la cucina
  3. Una Palestina molto Pop
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