Papirologia

Rotolo papiro

Il percorso tematico sulla Papirologia è stato strutturato recuperando dal web tutti quei documenti, siti, articoli, tesi, immagini e documenti visivi utili per una introduzione e conoscenza della materia in tutte le sue parti fondamentali e della sua evoluzione nei secoli.
La papirologia è la disciplina storico-filologica che si occupa dello studio dei testi greci e latini redatti su papiro o su altro supporto trasportabile a partire dalla conquista dell'Egitto da parte di Alessandro Magno (332 a.C.) fino alla conquista Araba della provincia romana d'Egitto (641 d.C.), dopo questa data troviamo la papirologia medioevale (fino al XI) mentre la papirologia egiziana si occupa dei papiri scritti in geroglifici; ulteriori suddivisioni della materia per la lingua contenuta sul supporto sono la papirologia aramaica, la nubiano-meroitica e quella araba.

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Introduzione alla papirologia

cyperus papyrus

Papirologia
L'indagine parte, anche sul sito della Treccani, con un'analisi sul nome della materia, sui suoi contenuti e sull'analisi del Wilcken, primo studioso a dare importanza sistematica alla materia nonchè padre della papirologia tedesca, del cui operato è una summa il suo "fondamenti della papirologia", per poi passare all'analisi di ciò che permette questa trattazione, la pianta di papiro e la fabbricazione dei suoi fogli.
Ma come si è arrivati proprio al papiro? Un'analisi sui supporti scrittori, quali sassi, foglie, ostraka e pergamena  può aiutarci a rispondere a questa domanda.

Papirologia italiana
La storia della papirologia in Italia parte nel 1778 con la donazione al cardinale Stefano Borgia del papiro che da lui prese il nome di Charta Borgiana.
In Italia abbiamo detenuto per moltissimo tempo il primato dei contributi alla papiro

logia. Primi fra tutti Girolamo Vitelli, la cui tradizione è mantenuta in vita dall'Istituto Papirologico e i suoi allievi, Achille Vogliano e Medea Norsa, in omaggio alla quale si pubblica ancora oggi a Firenze al "centro papirologico Medea Norsa".
Nel 1908 per l'interessamento di A. Orvieto si fondava la Società italiana per la ricerca dei papiri greci e latini in Egitto. Un altro nucleo di studiosi di papirologia si raccolse a Milano, presso l'accademia scientifico-letteraria, intorno ad A. Calderini.
Fra gli altri organi che si sono occupati della ricerca in italia troviamo, l'Accademia Fiorentina dei Lincei, la Biblioteca Vaticana e, attualmente, il Consiglio nazionale di ricerca, in particolare sui nuovi metodi di svolgimento dei papiri.

Paul Canart, Lezioni di paleografia e codicologia greca
Per affontare con strumenti adeguati lo studio dei papiri ci è sembrato opportuno introdurre il lettore,  con questo testo,  alla paleogragfia e codicologia.

Papiri Egizi

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I papiri Egizi sono una fonte inestimabile e fondamentale sul mondo antico, sul dominio commerciale  greco-romano, sui modi di vivere. Grazie ai papiri siamo a conoscenza di quali fossero i tessuti più utilizzati, le forme di approvvigionamento, che tipo di esercizi svolgessero a scuola, come amassero salare la carne e come andassero a pesca, quali che fossero le differenze fra uomo e donna,  fino a giungere alle loro più  recondite credenze, come ci mostra ad esempio il papiro Tulli, sul volo di misteriosi uccelli apparsi nel cielo, e loro speranze, di cui possiamo avere un esempio nel papiro di Torino, esemplare che ci mostra una "mappa del tesoro" dell'antichità. Siamo consapevoli dell'evoluzione della lingua greca in Egitto, grazie al cammino plurisecolare che essa avuto nella regione, dalla fondazione di Naucrati, alla conquista da Parte di Alessandro Magno fino al dominio Romano come conseguenza della battaglia di Azio. Infatti i romani usarono il latino in questa regione solo per le faccende burocratiche, lasciando ai cittadini l'uso del greco.

Le scoperte
La prima grande scoperta di papiri egiziani risale al 1880, quando numerosi di questi furono ritrovati nella regione del Fayyum e furono acquistati dall' arciduca Ranieri, del quale portano tuttora il nome. In quello stesso anno risale la scoperta del famoso papiro contenente la Costituzione degli Ateniesi aristotelica. Da qui l'interesse per la materia divenne sempre più incalzante.
Nel 1882 venne fondata la Egypt Exploration Sosciety, tuttavia per delle spedizioni mirate e sistematiche si dovettero aspettare quelle di Grenfell e Hunt, del 1899, e di  Lefebvre, del 1908, al quale dobbiamo il ritrovamento dell' archivio di Dioscoro.
A seguito delle campagne di scavo avvenute in Egitto numerosissimi sono i documenti ritrovati ed analizzati, soprattutto ad Ossirinco, Tebtynis, Antinoopolis e in generale nella regione del Fayyum. Attualmente sparsi in diverse collezioni per la natura stessa dei primi scavi, i papiri ritrovati sono così numerosi che è conveniente ai fini della ricerca dividerli per generi letterari.
Risalgono invece a uno scavo avvenuto fra il 1947 e il 1956 i cosidetti "manoscritti del mar morto" cui siamo debitori per le nuove scoperte relative il Nuovo Testamento.

Papiri documentari
I papiri documentari sono sicuramente il primo genere da trattare. La scrittura rispondeva innanzitutto a esigenze pratiche: estratti-conto, liste di materiali da deperire, conti, fatture, problemi sul lavoro, esigenze giuridiche  e altro. Tramite lo studio di questi papiri è possibile comprendere la vita quotidiana degli abitanti dell'Egitto, o l'attività dei prefetti.

Epistole
Seguendo il criterio delle esigenze pratiche, le epistole erano nell'antichità all'ordine del giorno.
Possono aiutarci a capire come conducevano le loro vite gli stranieri.
Di particolare interesse per il genere è l'archivio di Zenone, che fu scoperto clandestinamente e smembrato, per vendere i papiri separatamente a diversi acquirenti, realizzando così un maggior guadagno. Le lettere di questo archivio sono particolarmente interessanti per cogliere le esigente di un uomo di lettere lontano dalla capitale, quelle dell'amministrazione di un grande appezzamento di terreno e di chi lavora al suo interno.

Papiri medici
Altra chiara esigenza di tipo pratico era quella di curarsi. I papiri farmacologici, botanici, anatomici sono pervenuti in gran numero. I papiri più celebri in tal senso sono il papiro di Smith, di Ebers, di Berlino.
Ci danno un'idea sul tipo di strumenti usati nonché sul tipo di malattie che si potevano contrarre e la loro origine.

Papiri Religiosi
Quando Tolomeo I Lagide si proclamò faraone d'Egitto creò un nuovo culto che avrebbe dovuto amalgamare i diversi culti della nuova capitale, Alesandria. La divinità egizia Serapide era la combinazione di due dèi egizi, Api e Osiride, più le principali divinità greche (Zeus, Ade, Asclepio, Dioniso ed Helios). Serapide aveva poteri sopra la fertilità, il Sole, i riti funerari e la medicina e ben presto molte persone iniziarono ad adorare questo nuovo dio.
Proprio in onore di questa divinità sorsero nelle maggiori città d'Egitto i serapei. In questi si praticava una sorta di reclusione volontaria, di cui ci restano le testimonianze attraverso lettere. Di maggior rilievo fra questi è l'archivio di Tolemeo,
Per gli egiziani la religione era molto importante, soprattutto per quel che concerne il viaggio nell'oltretomba. Papiri religiosi potevano anche essere finemente decorati, come il papiro Drovetti, per accentuarne la sacralità.

Papiri magici
Naturalmente nel mondo egizio non tutto poteva risolversi con la logica o la religione. Talvolta si rendeva necessario ricorrere ad amuleti, lanciare una maledizioni tramite papiri o ricorrere alla licnomanzia.
In particolare, presso i sacri templi, numerosi sono i frammenti arrivateci con diciture simili alle seguenti: "se tu sposti questo foglio, possa una maledizione colpire te e la tua discendenza"

Papiri scolastici
Gli scolari egiziani si esercitavano alle lettere e a far di conto su tavolette cerate, ostraka e papiri.
Dovevano copiare da appositi "libri di testo" ed è interessante cogliere in queste antologie quali che fossero gli autori ritenuti migliori per l'apprendimento della scrittura e/o da dover imparare a memoria, quindi su quali testi incentrare la diffusione della cultura.
L'autore certamente più diffuso nei testi scolastici è Omero.
La particolarità dell'istruzione egiziana è che andavano a scuola solo coloro che fossero intenzionati a diventare scriba, figura fondamentale della loro società. Spesso per scrivere biglietti e per farseli leggere si trovavano, agli angoli delle strade, figure atte a questo compito, mentre la persona media imparava quel tanto che gli bastava per fare i conti o delegava qualcuno in famiglia che potesse farlo al posto suo.

Papiri Matematici
Nell'antico Egitto la matematica era fondamentale. Era alla base di tutte le altre discipline, come l'astrologia, la geometria etc. non ci sorprende perciò che alcuni dei papiri più famosi, come il papiro di Mosca siano papiri matematici. Questi reperti hanno riportato in luce quella che avrebbe dovuto essere la prassi matematica dell'antichità.

Papiri Letterari
I ritrovamenti papiracei hanno inoltre arricchito gli stemma codicum di opere note, aggiunto opere alla nostra conoscenza di autori noti e svelato opere sconosciute di autori sconosciuti di tutti i generi letterari. Solo per citarne alcuni esempi abbiamo per la poesia Esiodo, Pindaro, Callimaco, Apollonio Rodio e Teocrito; per la retorica Cicerone , Isocrate, Demostene e Gorgia, per la lirica Ibico, per la filosofia Plutarco e la redazione di un Corpus dei papiri filosofici greci e latini, per l'epica l'Eneide di Virgilio, Illiade e l'Odissea omerici, per la tragedia Euripide, Sofocle per la commedia Aristofane, Menandro per il romanzo un frammento attribuito ad Apuleio e infine un frammento per la gnomologia.

 

Papirologia Ercolanese

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I papiri ercolanesi furono i primi ad essere ritrovati, nel 1752, nella "Villa dei Pisoni", dove furono scambiati, inizialmente, per pezzi di carbone e per questo gettati. I primi rinvenimenti papiracei in Egitto sono di poco posteriori a questa data, per cui ai tempi del ritrovamento il ricordo della carta di papiro esisteva solo nelle bolle papali del XI.

La villa
La materia non può scindere da quella che è stata la sua storia dei ritrovamenti, dal contesto archeologico di questi ultimi, ovvero dagli arredi della villa e i ritratti trovati al suo interno. Degli scavi della villa ci interessano, date le circostanze di conservazione, anche la posizione e numero di papiri ritrovati all'interno della villa.
Le prime indagini, tramite cunicoli, partirono nel 1750 sotto la direzione di Roque Joaquín de Alcubierre, presto affiancato da Karl Weber: fu quest'ultimo a realizzare le uniche piante dell'edificio, che servirono come spunto per la costruzione della villa di Paul Getty, oggi museo, a Malibù. A differenza di quanto possiamo notare nella ricostruzione californiana, la villa ercolanese sembra essere organizzata su due piani.

Le indagini sui papiri
La conservazione dei papiri è dovuta allo stato di carbonizzazione in cui essi si sono venuti a trovare a seguito dell'eruzione del Vesuvio 24 agosto del 79 d.c.
A causa di questa solo particolarità è interessante apprendere quali siano stati i metodi di indagine adottati dai primi tentativi alla macchina del Piaggio e i recenti sforzi.
'700: Fin dai tempi del ritrovamento i papiri ebbero svariati e tragici metodi di svolgimento. Camillo Paderni, direttore del museo della villa di Ercolano, tentò con il metodo della "scorzatura": praticamente il papiro veniva tagliato in due nel senso dell'altezza, veniva privato della parte cilindrica più centrale, difficile da leggere, per poi venire "sfogliato" strato per strato. Ogni strato veniva trascritto e alla fine rimaneva solo lo strato più esterno, la "scorza", appunto, e i disegni degli strati precedenti, che venivano numerati dal più interno al più esterno.
'800: Alla fine del XVIII secolo, l'abate Piaggio inventò una macchina per srotolare le strisce di papiro; i testi così resi visibili erano rapidamente copiati e riesaminati da accademici.
Nel 1802, il re Ferdinando IV incaricò il reverendo John Hayter di assistere al processo di srotolamento. Tra il 1802 e il 1806, Hayter srotolò e decifrò parzialmente circa 200 papiri. Queste copie sono conservate nella Bodleian Library, dove sono conosciuti come "Oxford Facsimiles of the Herculaneum Papyri". Di questa serie, detta degli 'oxoniensi' (O), si conserva in Biblioteca la riproduzione fotografica; 'disegni napoletani' (N)  ritroviamo disegni rieseguiti a Napoli sotto la direzione del Rosini; tali disegni sono visualizzabili dal sito della biblioteca. Anche se eseguite con pochi anni di distanza le due serie hanno meriti diversi, analizzati dal Capasso nel sul "del cattivo uso dei disegni dei papiri di Ercolano".
Sempre nel 1802, il re Ferdinando IV di Napoli offrì sei rotoli a Napoleone Bonaparte il quale li consegnò all'Institut de France.Pierre-Claude Molard e Raoul Rochette tentarono di srotolare un papiro con una replica della macchina dell'abate Piaggio, ma l'intero rotolo fu distrutto.
Nel 1877, nel Museo del Louvre fu compiuto un tentativo di srotolamento con un "piccolo mulino". Il tentativo fu un insuccesso.
'900: Alla metà del XX secolo, solo 585 rotoli o frammenti erano stati completamente srotolati e 209 solo in parte. Dei papiri srotolati, circa 200 sono stati decifrati e pubblicati e circa 150 decifrati ma non pubblicati.
Nel 1969,  Marcello Gigante fondò il Centro Internazionale per lo Studio dei Papiri Ercolanesi (CISPE) con l'intento di riprendere gli scavi della Villa dei Papiri e di promuovere gli studi utilizzando il metodo "Oslo", il gruppo di lavoro del CISPE separò i singoli strati di papiro.
A partire dal 1999, i papiri sono stati digitalizzati adottando tecniche di imaging multispettrale (MSI). Esperti internazionali e celebri studiosi presero parte al progetto.
2000: Dal 2007, un gruppo di lavoro dell'Istituto di Papirologia, gruppi di scienziati provenienti dal Kentucky e dal  cnr hanno impiegato raggi X e la risonanza magnetica nucleare per analizzare i manufatti.
Nel 2009, l'Institut de France in collaborazione con il Centre national de la recherche scientifique ottenne l'immagine di due papiri ercolanesi intatti utilizzando la microtomografia a raggi X (micro-CT). I papiri potevano dunque essere letti senza essere srotolati. La struttura interna dei rotoli si rivelò essere estremamente compatta e con molte convoluzioni, vanificando gli algoritmi automatici.
Con lo scopo di rendere queste scansioni utilizzabili, la National Science Foundation e Google stanno sviluppando un software che possa rimettere nel giusto ordine all'interno del rotolo queste lettere che sono state spostate per effetto della deformazione degli strati.

I frammenti
I papiri ercolanesi possono essere ricercati tramite il motore di ricerca Chartes.
La Bilblioteca ercolanese, attribuita a Filodemo, poeta e filosofo epicureo greco (110 a. C. circa - m. intorno al 35 a. C.) di Gadara, discepolo di Zenone Sidonio, protetto da L. Calpurnio Pisone Cesonino, suocero di Giulio Cesare, cui apparteneva la villa.
Essendo epicureo, grazie ai papiri ercolanesi il bagaglio di fonti relative agli studi epicurei si è parecchio arricchito, di cui merita la menzione lo studio di Domenico Comparetti; conosciamo il punto di vista di questa filosofia, seppur con qualche differenza data dall'individualità dell'autore, sulla musica, sulla retorica. Sono presenti inoltre altri autori epicurei, come Demetrio Lacone, presenti in biblioteca o perché portati dalla Grecia da Filodemo, o per un interessamento del proprietario.
Altro elemento importante per la scuola epicurea sono le biografie. Ne troviamo un esempio, probabilmente scritto da Filodemo, in p.Herc 1044.
Vi sono documenti non filodemei appartenenti ad un nucleo originale della biblioteca (prima dell'arrivo di Filodemo a Ercolano ) e altri aggiunti dopo la sua morte, come P.Herc 1067, di argomento giudiziario.

 

Banche dati

Forniamo infine i seguenti motori di ricerca per ottenere informazioni utili dai cataloghi digitali e archivi delle collezioni papiracee:

per una trattazione più ampia sull'utilizzo delle fonti si veda anche qui.