Luigi Vanvitelli architetto dei Borbone

Nel 1872 la Biblioteca Nazionale di Napoli acquisì per lire 1200 un fondo composto da 51 manoscritti, tra cui gli autografi di Luigi Vanvitelli, proveniente dalla raccolta di Camillo Minieri Riccio.

La firma di Minieri Riccio compare apposta in data 3 giugno di quello stesso anno e il 4 luglio il fondo risulta consegnato al bibliotecario Scipione Volpicella.

La descrizione di questo materiale compare nel Registro d’immissione dei Manoscritti dal gennaio 1870 al gennaio 1873

Si tratta di circa 500 carte tra relazioni, lettere, minute, disegni tecnici, appunti di lavoro e di spese, oltre che di un opuscolo contenente la Narrazione delle feste per la celebrazione del matrimonio tra Ferdinando IV e Maria Carolina d’Asburgo nel 1768, relative a un arco temporale che va dalla metà alla fine dell’Ottocento. 

Le carte, disposte a volte in ordine rigoroso per argomento, altre volte in modo casuale, furono divise in quattro grandi faldoni e  analizzate da Franco Strazzullo, che nel 1972 le riassunse e ne elencò il contenuto in Autografi Vanvitelliani nella Biblioteca Nazionale di Napoli.

In occasione delle Celebrazioni Vanvitelliane dei 250 anni dalla morte dell’architetto, avvenuta il 1⁰ marzo 1773, la Biblioteca intende mettere in relazione questi documenti con quella che è stata parte dell’attività di Luigi Vanvitelli tra il Regno di Napoli e Terra di lavoro, approfondendo alcuni aspetti logistici, professionali, progettuali.

I documenti in mostra, oltre a chiarire aspetti cruciali circa le risorse economiche e umane relative alla fabbrica della Reggia di Caserta e dei suoi giardini, attestano note sulle misurazioni delle acque, sui materiali da trasportare, sul percorso relativo alla costruzione dell’Acquedotto Carolino che avrebbe fornito il necessario apporto idrico alla residenza reale.

Gli autografi, infine, forniscono preziosi resoconti sui cantieri napoletani e rappresentano un’importante testimonianza della collaborazione tra Luigi Vanvitelli e Karl Jakob Weber per gli scavi di Ercolano.