Caruso nei documenti della Lucchesi Palli

“Ho molto sofferto in questa vita. E chi non ha mai provato emozioni, non può neppure cantare”
Enrico Caruso

In occasione dei 150 anni dalla nascita di Enrico Caruso, la Biblioteca Nazionale di Napoli commemora l'evento esponendo il materiale bibliografico ed autografo in possesso della Lucchesi Palli. Il nucleo principale è costituito da lettere, telegrammi, cartoline e foto inviate all'amico Angelo Arachite ed acquistato dalla Biblioteca Nazionale nel 1973.
L’esposizione presenta al pubblico, per la prima volta, una rara pubblicazione del 1922 con un disegno originale, autografato di Enrico Caruso, e diverse caricature a firma del grande tenore. L’ultima acquisizione riguarda un corpus di lettere inviate all’amico napoletano Giovanni Mascia, testimonianza di un periodo tormentato dell’artista.

La mostra racconta l'uomo e l'artista dagli esordi ai grandi successi, fino ad arrivare alla morte e alle commemorazioni, soffermandosi anche sulle pubblicazioni discografiche e le caricature. A corredo del materiale autografo si trovano esposti quotidiani, riviste, libretti, dischi e spartiti custoditi nella Biblioteca.
La vita di Caruso s’intreccia più volte con la storia della Biblioteca Lucchesi Palli: dall’interpretazione dell’opera “A San Francisco” di Salvatore Di Giacomo, musicata da Carlo Sebastiani, alle interpretazioni della canzone napoletana, sino alla vignetta che il tenore dedica alla nipote del conte Lucchesi Palli.

La mostra si articola su 14 teche, che presentano l’uomo e l’artista dalle origini alla morte, offrendo una panoramica su più ambiti (esordi, successi, discografia, caricature...)
La teca introduttiva, presenta l’origine degli autografi posseduti (corrispondenza Arachite e Mascia), che costituiscono il punto di partenza, su cui si è costruita una narrazione arricchita da altri documenti della biblioteca.